La Via degli Abati

9 Settembre 2023 di

Valeria Bertoli

La Via degli Abati, che può essere percorsa anche in mountain bike (con mezzo e preparazione fisica adeguate) oltre che a piedi; attraversa parte del territorio provinciale di Pavia e l’Appennino Tosco-Emiliano nelle province di:

  • Piacenza

  • Parma

  • Massa Carrara

attraversando i Comuni di:

  • Pavia
  • Broni
  • Castana
  • Canevino
  • Pometo
  • Caminata
  • Romagnese
  • Bobbio
  • Coli
  • Farini
  • Bardi
  • Borgo Val di Taro
  • Pontremoli.

Il tracciato lungo circa 190 km., molto più impegnativo della più nota Via Francigena, si snoda per sentieri, mulattiere, carrarecce attraversando valli e crinali per un dislivello complessivo di oltre 6000 metri. E’ segnato CAI (bande orizzontali con bianco e rosso), è georeferenziato (è possibile scaricare la traccia in formato gpx) , ed è cartograficamente ben illustrato su quattro carto-guide scala 1/25.000 (italiano-inglese), che potete trovare in questo sito sotto la voce “Cartoguide“, unitamente alle modalità per la richiesta.

Ecco alcuni buoni motivi per intraprendere questo percorso, non di solo cammino :
– Scoprirai l’Appennino nella sua parte più naturale ed  incontaminata;
– Troverai storia e cultura, buona cucina e ospitalità genuina;
– Camminerai quasi esclusivamente su sentieri, mulattiere e  carrarecce.
Per maggiori informazioni sito della Via degli Abati

Ma torniamo all’argomento citato nel titolo di questo articolo e, prima di tutto, è necessario fare un poco di chiarezza rispetto alle tipologie di accoglienza o ospitalità, sia che si parli del “pellegrino” oppure del “camminatore”.

Lungo tutta la Via degli Abati, ma in generale succede in tutti i cammini, è possibile pernottare in diverse tipologie di strutture:

  • Accoglienza pellegrina: ostelli, parrocchie, case private;
  • Strutture turistiche convenzionate: agriturismi, hotels, B&B, affittacamere

Ci permettiamo di mettere in risalto, per quei camminatori che decidessero di partire con la tenda, che in Emilia Romagna, così come in altre regioni attraversate dalla Via degli Abati, non è possibile fare “campeggio libero”…..poi “chiedere, a qualche privato con giardino, è lecito e rispondere è cortesia” ;-). Bisogna tenere presente però che, scegliendo questa modalità di viaggio, non sarà probabilmente possibile fare la doccia. Da mettere in risalto che non va assolutamente lasciato alcun rifiuto, alcuna traccia del passaggio/bivacco.

Spesso le accoglienze pellegrine sono gestite dai parroci o da volontari e prevedono, anche se in alcuni casi non è richiesto, un contributo economico volontario.

L’organizzazione delle strutture di accoglienza lungo la Via degli Abati può non essere capillare ed economica come lungo il Cammino di Santiago o la Via Francigena. Queste ultime sono molto più conosciute internazionalmente e strutturate in quanto supportate finanziariamente anche a livello Europeo. Perciò è bene organizzarsi in anticipo, identificando in ogni tappa l’accoglienza adeguata alle proprie esigenze.

Soprattutto su un territorio principalmente montano, quale è quello della Via deli Abati, bisogna tenere conto che spesso i luoghi di accoglienza dispongono di pochi posti letto.

Si suggerisce pertanto di prenotare presso le strutture turistiche, mentre probabilmente non è necessario per le accoglienze “pellegrine”.

Tuttavia è bene avvisare almeno 1 giorno prima, specificando l’orario di arrivo, poiché spesso i custodi degli ostelli non vivono in prossimità della struttura.

Senza preavviso si può rischiare di trovare i locali chiusi oppure già occupati da un numero congruo di ospiti.

E’ bene sincerarsi prima di partire che le accoglienze o strutture siano aperte (durante il periodo autunnale, invernale o di inizio primavera) e che non prevedano delle restrizioni legate alla necessità di azionare appositamente il riscaldamento nei locali adibiti ad ospitalità.